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Un modello 3D creato con la Un modello 3D più complesso creato con
programmazione a blocchi Autodesk Fusion 360
Dal modello 3D alla stampa: il processo di slicing
Una stampante 3D non può utilizzare direttamente il modello 3D prodotto dal
programma di modellazione. Per procedere alla stampa, occorre ”tradurre”, quindi,
tale modello in un file contenente una lista di istruzioni di stampa. Questo
passaggio, noto con il nome di “slicing”, richiede anche l’impostazione dei parametri
di stampa, una serie di dimensioni geometriche e dati fisici che influiranno sulla qualità
e la velocità di stampa. Questi parametri, a loro volta, dipendono dalla conformazione
e dalle caratteristiche dei materiali utilizzati.
Il processo di slicing avviene mediante un software specifico. La maggior parte di
questi programmi è gratuita e di facile accesso. In alcuni casi, questi strumenti sono
sviluppati dai produttori di stampanti 3D. Le descrizioni riportate di seguito si
riferiscono al programma di slicing "Ultimaker Cura"
(https://ultimaker.com/software/ultimaker-cura/), ma l’intero processo si applica ad
altri software di stampanti 3D come “PrusaSlicer”
(https://www.prusa3d.com/it/pagina/prusaslicer_424/ ), “IdeaMaker”
(https://www.ideamaker.io/download.html) ecc.
Il processo di slicing si articola nei seguenti passaggi:
● importare il modello 3D (.STL, .OBJ, etc.) nel software di slicing;
● apportare le modifiche necessarie alla rotazione e alle misurazioni del modello;
● scegliere dei parametri di stampa – altezza dei layer (ad es., risoluzione), velocità
di stampa, temperatura di funzionamento, consentire l’attivazione o la
disattivazione di strutture di supporto, e altri parametri secondari (questa fase
può anche essere ovviata scegliendo un profilo predefinito);